La Sentenza n. 22313 del 3 novembre 2016 la Corte di Cassazione fa finalmente chiarezza sulla legittimità dei controlli svolti sugli strumenti aziendali.
La Suprema corte è tervenuta in merito alla licenziabilità di un lavoratore a seguito del controllo del terminale aziendale da lui utilizzato per svolgere la sua mansione ma anche per scaricare materiale pornografico.
Nel caso di specie la Suprema Corte, contrariamente ai giudici di primo e secondo grado, dichiara legittimo il licenziamento in quanto non si configura un controllo a distanza ma una verifica degli strumenti aziendali, stante anche il rischio che l’azienda sia penalmente perseguibile, se lo strumento aziendale viene usato per fini illeciti.
Il controllo degli struemnti aziendali,nel rispetto della privacy delle persone, eseguito con proporzionalità e non eccedenza, ai fini della repressione di reati non rappresenta un controllo a distanza ed è quindi.
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Tale piano di Forensics Audit viene svolto con la finalità unica della verifica del rispetto della normativa dlgs 231, con esame a campione di stazioni di lavoro e di aree condivise dei file server.
La sentenza è disponibile sul sito della cassazione questo link http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snciv&id=./20161103/snciv@sL0@a2016@n22313@tS.clean.pdf