Dal server sequestrato dalla Guardia di Finanza nell'inchiesta MPS è venuta alla luce una corrispondenza di dieci anni di mail e di ‘segreti’tra il gruppo Bancario e i vertici di Fonsai" questo è quanto si legge sull'articolo apparso sul fattoquotidiano.it del 10 maggio http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/10/fonsai-indagini-su-10-anni-di-mail-tra-mediobanca-e-ligresti/590244/.
La notizia assume un ruolo di interesse non tanto per gli aspetti giudiziari Ligresti e MPS, quanto per il fatto che dall'analisi del server di MPS sono emersi 10 anni di mail.
Non ci sono ulteriori particolari, ma se si confermasse che il server sequestrato ha funzioni di server i posta ciò significherebbe che MPS ha conservato e conserva la posta dei propri dipendenti e collaboratori per almeno 10 anni.
Secondo il principio di pertinenza e non eccedenza che deve essere motivi ispiratore di ogni trattamento in azienda, considerando il provvedimento del Garante Privacy del 10 marzo 2007 relativo alla navigazione web e alla posta elettronica, non è ammessa la conservazione sistemica dei messaggi di posta elettronica al di là di quanto tecnicamente necessario per svolgere il servizio di posta elettronica.
Si pone quindi un quesito dalla difficile risposta: è legittimo ancorchè lecito l'utilizzo in giudizio di una prova che di per se è un trattamento illecito ?
E' certamente chiaro e palese a tutti come una prova acquisita illecitamente non sia utilizzabile in giudizio, ma una prova che di suò costituisce un illecito trattamento di dati, può essere utilizzata per testimoniare altri illeciti?